Formazione Atalanta 2025/2026: l’incognita del dopo Gasp

Anni bellissimi, caratterizzati da una crescita esponenziale, a tratti quasi sorprendente e incredibile, e da tantissime soddisfazioni, con la ciliegina sulla torta del trionfo in Europa League. Possono davvero essere descritti così, senza troppi fronzoli e chissà quali giri di parole, gli anni all’Atalanta di Gasperini. Ma, come ogni storia e favola che si rispetti, c’è sempre, prima o poi, una fine. E ora i bergamaschi devono cercare di ripartire, senza perdere però il terreno guadagnato. Insomma, l’obiettivo è consolidarsi e confermarsi. Le incognite però non possono certo essere poche. 

L’Atalanta 2025-2026 riparte dal 3-4-1-2 di Ivan Juric 

Non si può non partire dall’allenatore. Ivan Juric, soprattutto per le sue ultime esperienze, a partire da quella alla Roma, non dà alcun tipo di garanzia e di certezza. C’è però una cosa che va detta: il croato garantisce una continuità dal punto di vista tattico, del modulo, dell’atteggiamento e del gioco con l’esperienza precedente. E probabilmente sono questi i motivi che hanno spinto la Dea a sceglierlo, a dargli fiducia e una chance molto importante. Insomma, pochi dubbi sul fatto che si ripartirà dal 3-4-1-2 e da un’ossatura di squadra comunque consolidata e di ottimo livello. La crescita e il valore di Carnesecchi, un pacchetto arretrato che si conosce a memoria, la spinta di Bellanova e Zappacosta, la qualità e il muoversi negli spazi di De Ketelaere, l’esperienza e la grinta di De Roon: di certo non mancano punti di forza nell’Atalanta 2025/2026. Occhi puntati anche su Ederson, con voci, rumors, indiscrezioni e interesse di molte squadre. La sua tecnica, la sua corsa, la sua capacità di inserimento e la sua visione di gioco fanno gola a molti, ma la società lombarda vuole tenerlo. O quantomeno provarci. 

Quali sono dunque i dubbi? L’addio di Retegui è sicuramente pesante. Non a caso si sta parlando del capocannoniere dell’ultima stagione e di un giocatore che si era inserito perfettamente negli schemi e nel modo di giocare dei bergamaschi. Inoltre l’intesa con Lookman era a dir poco perfetta. Le cose da capire e da scoprire quindi ora restano prevalentemente due. La prima è capire se il nigeriano riuscirà a resistere alle sirene di mercato, con tanti club, Napoli in testa, pronti a sferrare l’attacco e a tentare l’assalto. Certo, un addio del 27enne porterebbe a un ridimensionamento eccessivo. È dunque molto probabile che l’Atalanta cerchi di non cedere.  

L’altra questione è legata a Scamacca. Il ritiro servirà a capire se l’attaccante sarà in grado di ritrovare la miglior condizione fisica nel minor tempo possibile, ritornando quel bomber che era al tempo del Sassuolo. Molto probabile che l’Atalanta cerchi comunque di cautelarsi acquistando un altro attaccante. Tanti i nomi sul taccuino, dai sogni Lucca e Raspadori, alle ipotesi Pinamonti e Kristovic, senza scordarsi di una scommessa proveniente dall’estero. Insomma, il mercato può dire tanto. Ma, mai come quest’anno, per la Dea i punti di domanda sono tanti. 

ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi; Kossounou, Scalvini, Djimsiti; Bellanova, De Roon, Ederson, Zappacosta; De Ketelaere, Lookman; Scamacca